Installazione – misure variabili
Monotipe a punta secca/ grafite e alcol/ penna/ pennarello/ scotch
su
Plexiglass
L’opera è formata da lastre di plexiglas trasparente, di scarto, contenenti un collage di incisioni calcografiche e scotch. Le lastre recuperate, su cui intervengo con l’uso di grafite, pennarelli, graffi ed acidi, si presentano come degli “spazi a due facce”, lavorate da entrambe le parti, dove vari elementi coesistono e si intrecciano all’interno di un caos visivo. Il lavoro porta in scena il tentativo preciso, ma allo stesso tempo caotico, di far coesistere più realtà è più punti di vista nello stesso ambiente: luogo dove le molteplici parti dell’Io cercano un equilibrio, forse, senza trovarlo, tese nell’instante di insicurezza che precede una scelta. Le dicotomie che nascono dalla paura e dal timore di non riuscire a trovare un punto fermo all’interno di se stessi in relazione con il mondo, animano ogni individuo nelle sue scelte, nei sui pensieri e nel proprio modo di abitare la propria contemporaneità. Tutto questo ci rende organismi quasi astratti, assorti, incapaci di scegliere con lucidità.