Installazione multicomponibile – misure variabili
Olio/ inserti di pizzo nero
su
Tela/ tavola/ materiale vario
In continua crescita e trasformazione, Lace si presenta come una serie di visioni, pittoriche e non, che emergono da una dimensione istintiva e caotica che ci resta, comunque vada, oscura. Se da una parte l’opera tenta di apparire e impossessarsi del mondo del visibile, dall’altra si struttura come una serie di grovigli di un altro luogo sul quale l’osservatore può soltanto lanciare uno sguardo. La serie di lavori che si articolano attraverso supporti eterogenei vuole affrontare, tramite il soggetto del pizzo sintetizzato e concentrato in una gestualità modulare, che si ripete e si dilata, l’eterna dialettica che si innesca in noi tra l’essere e l’apparire. A volte il pizzo dipinto, rappresentato, entra in rapporto e quasi si dissimula con quello vero, steso, innestato e inserito sulle superfici e non solo. Questo elemento, sinuoso e volutamente decorativo, vuole essere uno strumento per generare un momento di stallo, una riflessione sulle immagini superficiali, costruite e decisamente troppo articolate che diamo di noi al mondo, come ci rappresentiamo. Lace si codifica come un “glamour”, una ricerca morbosa di un dettaglio, un costrutto in continua espansione, come una macchia, un “virus”, cerca e pian piano occupa tutto lo spazio, annullando l’inizio e la fine rimane soltanto l’incessante ripetersi.


















